Il falso Made in Italy aumenta mentre la crescita dell’export rallenta. Quale soluzione?

Clamoroso dato emerso nel 2018: l’agroalimentare italiano è sempre più imitato e contraffatto. Si stima che, nel mondo, 2 prodotti “italiani” su 3 siano falsi.

Le ragioni?

  • l’appeal del Made in Italy sinonimo di cultura del cibo e qualità (Stati Uniti, Australia),
  • embargo rispettato dai produttori italiani che ha alimentato la produzione di falsi locali (Russia),
  • accordi commerciali bilaterali considerati non sufficienti a tutelare le nostre indicazioni geografiche (con Canada, Singapore e Giappone).

Le conseguenze?

La contraffazione del Made in Italy (dai beni di lusso all’agroalimentare) e l’Italian sounding (evocare, con l’inganno, l’italianità del prodotto) incide sul PIL nazionale per l’1-2% per mancate vendite.

Una controprova è rappresentato dalla frenata alla crescita del nostro export agralimentare:

Quale una soluzione efficace? LA BLOCKCHAIN.

About the author: Leila MItchel