La blockchain nell’arte: come e perché

 

L’arte ha un alleato in più nella blockchain. Da qualche anno si stanno sviluppando progetti che stanno cambiando il mercato dell’arte, al passo con le abitudini e le esigenze delle nuove generazioni di acquirenti.

La blockchain per l’autenticità dell’opera d’arte

Il valore di un’opera d’arte dipende dalla datazione e dalla sicura attribuzione a un artista. L’autenticità viene certificata da esperti, per esempio, prima di una vendita all’asta.

Cosa succederebbe con l’integrazione della blockchain in questo processo di autenticazione?

Poniamo che un dipinto venduto all’asta anni prima, e quindi certificato in quel momento, sia poi passato di mano in mano… ebbene se fosse applicata la blockchain alla tracciatura del dipinto non occorrerebbero altre certificazioni.

Perché?

La blockchain nasce per registrare ogni transazione in modo sicuro e trasparente. La sua struttura formata da blocchi di informazioni tiene traccia di qualsiasi passaggio di proprietà. Ogni transazione è registrata agganciandosi a dati della precedente transazione. La raccolta di queste informazioni costituisce un archivio che è, così come la singola transazione, copiato e distribuito tra i partecipanti al network.

Con la blockchain, quindi rimane traccia di ogni passaggio di proprietà. Una traccia immutabile in quanto ogni registrazione non può essere modificata.

Più sicurezza e trasparenza a garanzia dell’autenticità dell’opera.

La blockchain per l’investimento nell’arte

Uno studio americano ha analizzato come si sta muovendo il mercato d’arte e chi sono i fruitori. Il dato interessante riguarda la generazione dei Millennials che acquista arte come investimento. A differenza dei Baby-boomers, collezionisti puri e restii alla vendita, i Millennials vedono l’opera artistica come un asset finanziario da rivendere al momento giusto.

La blockchain sta rafforzando questa tendenza. Con la blockchain, infatti, si può investire la cifra che si desidera e diventare proprietario anche solo in parte dell’opera. Come se fossero azioni di una società.
Questo consente la creazione di una base allargata di investitori che è in grado di riversare liquidità nel mercato e soprattutto di supportare i giovani artisti.

La blockchain e la tokenizzazione dell’arte

L’ingresso della blockchain permette di rivoluzionare anche l’arte digitale.

Come?

All’opera artistica digitale fino ad oggi non era riconosciuto un valore di scambio in quanto facilmente riproducibile e quindi non unica. Applicando la blockchain, si può certificare l’opera prima, trasformandola in token.

L’opera tokenizzata sarà quella originale… autentica. Sarà quella ambita e quindi quella che avrà un valore scambiabile.

La blockchain e le case d’asta

Applicando la blockchain alle aste online è oggi possibile garantire trasparenza e sicurezza nelle transazioni ad esse legate.

La diffusione delle aste ha consentito di avvicinare un pubblico più ampio a questo tipo di vendita.

L’asta online infatti è vissuta come un momento informale, a differenza dell’esclusività con cui sono percepite le case prestigiose come Sotheby’s o Christie’s solo per citare le più famose.

Le aste online, inoltre, non prevedono intermiedari tra artista ed acquirente, tutto a vantaggio del risparmio. Un approccio diverso quindi a beneficio dell’arte e dei suoi protagonisti.

About the author: Leila MItchel