Scenario competitivo per il vino italiano
La Francia, leader del mercato internazionale per vendite a valore, resta il concorrente più agguerrito. A metà 2018 la Francia era l’unico Paese con export in crescita +8% negli USA. In Cina, i suoi brand vanno forte. E non solo. Secondo la classifica LIV-EX, tra i primi 100 marchi al mondo si annoverano ben 85 etichette francesi (Borgogna e Bordeaux in primis).
Accanto ai competitor tradizionali, stanno emergendo Paesi che, se da un lato, rappresentano un nuovo sbocco commerciale, dall’altro sorprendono per produzioni di qualità: Moldavia in testa.
L’Italia ha un patrimonio vitivinicolo immenso che sta imparando a raccontare anche all’estero.
Consolidare la conoscenza del nostro territorio, dei vitigni autoctoni e della nostra cultura vinicola è una strada da percorrere per valorizzare la produzione e distinguerci in un mercato sempre più affollato.
Le aziende devono essere strategiche per creare più valore. Perché le competenze degli enologi e le capacità produttive non bastano per colmare il gap con i Francesi e fronteggiare competitor di qualità.
Export non sempre brillante
Il 2018 è stato un anno altalenante per l’export italiano. I mercati con saldo negativo sono Giappone, Danimarca, Svezia. Pure Svizzera e USA hanno dato poche soddisfazioni se non per alcuni vini.
E sul mercato cinese? Ebbene, in Cina, che è il 5° importatore al mondo per volumi e il 4° per valore, il vino italiano incide per il 5% dopo Francia e Australia che fanno la parte dei leoni. Il dato positivo è che le importazioni delle nostre etichette è in progressivo aumento.
Emerge un altro dato interessante: in Cina, il consumatore è sempre più consapevole. Se prima il vino era uno status symbol, oggi il palato si sta affinando e il vino viene compreso sempre più in tutta la sua complessità.
La sfida per il produttore italiano, quindi, non è puntare solo sul prestigio di un vino ma saper comunicare le sue peculiarità e la sua storia.
È necessario prepararsi a consumatori in evoluzione. D’altronde, gli stessi professionisti del settore cinesi (dati Sopexa – Wine Trade Monitor) ritengono oggi che il packaging e l’etichetta digitale siano fondamentali per comunicare, a un consumatore sempre connesso, autenticità e trasparenza.
Nuovi trend di consumo
I trend dell’alimentazione sono arrivati nel settore vitivinicolo… e stupiscono. Un esempio?
In Gran Bretagna, il nostro 3° mercato per esportazione, il vino vegano rappresenta già una bottiglia venduta su 10.
Non solo. Gli inglesi sembrano amare anche il vino biologico che sta crescendo nei consumi a un ritmo promettente: oggi rappresenta il 5% del mercato totale ma si stima che entro il 2022 raggiungerà il 10% per un giro di affari di circa 1,2 miliardi di euro. Una nicchia molto interessante tenendo conto che il consumatore del vino Bio è disposto a pagare addirittura il 38% in più. Disposto sì, ma a una condizione.
In un’epoca in cui i claim si svuotano di significato per i consumatori, essere trasparenti e dimostrare l’autenticità è quanto mai necessario.
Parallelamente a un consumatore cinese più preparato, alcune ricerche stimano che sempre più persone si affideranno allo smartphone per conoscere e documentarsi su un vino.
Ancora una volta è sul dispositivo digitale che si può arrivare al potenziale cliente in modo efficace e mirato.
La blockchain come leva di marketing
Per creare valore
La blockchain è un mezzo potente per raccontare il vino nel modo più autentico. La blockchain garantisce la qualità del prodotto, dimostrandola con i dati e i fatti, rafforzando così la fiducia nel marchio.
Per differenziarsi
La blockchain diventa la storia unica e personale, non solo di un vino, di una singola bottiglia. Ne risultano valorizzate tutte le peculiarità a beneficio di una reale differenziazione dalla concorrenza.
Per creare nuove opportunità
La blockchain è alla base di una nuova comunicazione che dialoga con il consumatore attraverso lo smartphone. Il goal: esserci nel momento decisionale facendo vivere una esperienza di acquisto innovativa per tecnologia e consapevolezza.
Per rispondere ai trend, rassicurare circa i rischi
Trend quali il biologico o il vegan si stanno consolidando nei consumi. La blockchain fornisce strumenti per poter comunicare al meglio l’utilizzo di pratiche secondo i disciplinari di produzione o rassicurare circa le minacce del settore (vini adulterati, contraffatti etc).
Blockchain e il vino, ne parliamo anche qui.