Come i big dell’economia adottano la blockchain: il caso Golden State Foods

più sicurezza con la blockchain per la filiera della carne

Dagli Stati Uniti, un esempio di applicazione della blockchain alla filiera di un settore segmentato e difficile da tracciare: quello della carne.

Prima della blockchain

Lungo la supply chain della carne, oltre all’allevatore, è coinvolto chi fornisce i mangimi, macella o trasforma la carne, il dettagliante e il ristoratore.

La carne produce più business con intermediari che registrano i vari passaggi, trasporti, compravendite. Con l’utilizzo di software, lo scambio di informazioni tra le varie imprese è diventanto più facile. Ma queste operazioni implicano costi e rischi, legati al tempo speso e a possibili errori durante le trascrizioni.

Non solo. Nell’attuale sistema, spesso non è considerato un dato fondamentale per la carne: la temperatura a cui è conservata dallo stabilimento al piatto.

Golden State Foods ha scelto la blockchain

Golden State Foods è una compagnia americana, fornitrice di food & beverage per grandi catene della distribuzione e la ristorazione. Tra i clienti: McDonald’s, KFC, Taco Bell e Pizza Hut.

Con la blockchain, GSF intende cambiare il modo di gestire la filiera della carne di manzo, superato dall’arrivo delle nuove tecnologie.

Il progetto basato su blockchain è partito in Alabama e ha visto integrate le innovazioni più recenti.

Obiettivi: raggiungere un livello di trasparenza, sicurezza e fiducia mai visto, oltre a evitare sprechi lungo tutta la filiera.

Tre i tipi di soggetti coinvolti: l’azienda di lavorazione carne, un centro di distribuzione e alcuni fast food.

La blockchain nella filiera della carne confezionata

La tecnologia RFID (Radio-Frequency Identification) ha tracciato automaticamente i movimenti della carne confezionata. Le RFID tags sono state applicate a un numero selezionato di confezioni. Queste venivano monitorate grazie all’installazione di “readers” in zone strategiche come le banchine di carico.

Sensori IoT (Internet of Things) hanno rilevato la temperatura ambientale durante i vari passaggi, dall’industria al ristorante.

Tutte queste informazioni sono state registrate nella blockchain che per sua natura è immodificabile, e quindi non consente la contraffazione dei dati.

Alcuni risultati

Ogni partecipante al progetto ha potuto monitorare la carne accedendo ai dati in modo semplice. Questo ha generato efficienza a tutti i livelli. I ristoratori hanno mantenuto tracciate le loro scorte e la shelf-life al fine di utilizzare i prodotti nel momento migliore. L’azienda e il centro distributivo hanno potuto pianificare produzione e trasporti in modo più mirato.

About the author: Leila MItchel