Il prezzo di un olio extravergine di oliva fatto solo con olive italiane può oscillare dagli 8 euro in su (dato Frantoi d’Italia).
I piccoli e i medi produttori sanno che devono necessariamente alzare i prezzi per sostenere l’attività perché non godono dei vantaggi delle economie di scala.
La qualità dei loro oli risulta però elevata, le olive sono del territorio, le proprietà organolettiche peculiari del cultivar o della zona. Un olio di eccellenza, insomma.
Le ricerche dimostrano che il consumatore è disposto a pagare di più se il prezzo premium vale la qualità. Dimostrarla nel punto vendita, all’atto della decisione d’acquisto può rivelarsi quindi vincente.
Come? Rendendo immediatamente fruibile la tracciabilità del prodotto.
Oggi i consumatori sono “affamati” di informazioni sui prodotti perché sono più attenti a quello che acquistano per sé e la famiglia. La tracciabilità identifica l’olio in tutto il suo ciclo produttivo fino alla commercializzazione. Ma come può il consumatore leggere tutto il ciclo di vita in modo semplice e veloce? Grazie alla blockchain. La tecnologia blockchain identifica la storia di ogni bottiglia: dalla provenienza delle olive (di un uliveto in particolare) al loro trasporto, dalla molitura al confezionamento dell’olio fino all’arrivo sullo scaffale del supermercato.
Con la blockchain, ogni prodotto ha un suo patrimonio di informazioni che lo rende unico. Il produttore può quindi, non solo differenziarsi dai concorrenti, ma diversificare la sua produzione e dimostrare la qualità che giustifica il prezzo premium.
La trasparenza contribuisce a creare un legame con il consumatore e a conquistarne la fiducia. Con la blockchain, la tracciabilità è chiara, garantita.
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